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Collana

Contese e lotte delle Famiglie illustri italiane

Vol.1 Ernesto Paleani

Per non dormire... 8 gennaio 1521. Brancaleoni e Ubaldini


 

pp. 76 con illustrazioni a colori, Apecchio 2005

ISBN 88-7658-129-4

€ 10,00

 

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Contese e lotte delle Famiglie Illustri italiane

narrate da Ernesto Paleani


L’8 gennaio 1521 è una data importante siglata in una tavoletta lignea votiva che rappresenta l’assalto di Camillo e Francesco di Francesco Ubaldini del Castello dei Pecorari, che armati assieme ad una quarantina di vassalli assaltano il Castello dei Brancaleoni di Piobbico. Il vecchio conte Roberto, zio degli assalitori, si salvò nascondendosi, mentre il figlio Carlo, pugnalato con trentatre colpi[1], venne lasciato per morto[2]. Nella tavola notiamo la rappre-sentazione della chiesetta di Santa Maria in Valle d’Abisso di Piobbico[3] con l’immagine della Madonna.

Questo documento storico ha dato lo spunto per rappresentare questo evento importante che rivela la continua lotta in armi tra gli Ubaldini e i Brancaleoni per la difesa dei loro territorio che ancor oggi riprende il confine fisico tra Apecchio, Piobbico ed Urbania.

Il dipinto originale l’ho rintracciato in Firenze a seguito di una vendita all’asta dell’11 giugno 2003 fatta presso “La Limonaia”[4] a Firenze da “Semenzato Aste”. La proprietà è ancora oggi degli eredi Di Carlo essendo all’epoca l’oggetto rimasto invenduto. Una copia del 1808 è attualmente esposta nella stanza del Sindaco di Piobbico, ed una copia, fatta il secolo scorso alla fine degli anni ’70, è ubicata nella Chiesa di Santa Maria in Valle d’Abisso.

L’episodio è descritto nel cartiglio ove così si legge:

 Io, Carlo de Ruberto bra(n)caleoni de piobico esendo in casa mia in camicia fui asaltato da miei nimici quali lasandomi / p(er) morto cum tre(n)tatre ferite e volendose portare la testa mia co(n) loro mi affidai a la gloriosa Vergine / maria quale mai non mancha a chi a lei de bono core fa ricorso foi inco(n)tinente senza alcuna lesione de mente / liberato 1521 adì otto de gennaio.


[1] La tipologia di ferite e l’alto numero dei colpi presuppone una simbologia del numero trentatre con gli anni di Cristo quando per le sofferenze morì sulla croce.

[2] A. Tarducci, Piobbico e i Brancaleoni, Cagli 1897, p.104; D. Bischi, Il castello dei Pecorari di Piobbico (Pesaro) nei secoli XIII-XVIII. Note storiche, in “Atti e Memorie”, Serie VIII, n.98 (1993) – Deputazione di Storia Patria per le Marche, Ancona 1995, pp 127-128.

[3] Erroneamente considerata la Santa Casa di Loreto.

[4] Cat. n.5 Pittore marchigiano del 1521, Tavola votiva di ringraziamento alla Madonna di Loreto da parte di Carlo di Roberto Brancalone di Piobbico per essere sopravvissuto ad un agguato mortale. Tempera su tavola. cm. 35,6 x 45,5. € 30.000-35.000. All’asta non è stato aggiudicato e rimasto invenduto.

Il libro è un attento studio sulla ricostruzione delle armi degli Ubaldini e Brancaleoni, dei vestiti e dell'assalto al castello.