Vol. 3,
Piergiacomo Beer - Roberto Franchi - Simone
Magi - Elvio Moretti - Leonardo Polonara
LA FLAMINIA ROMANA NEL
TRATTO TRA IL PASSO DEL FURLO E SCHEGGIA. Itinerario storico,
geologico e archeologico
Pp. 200, ill. col. - b\n, Cagli
06/2009
in collaborazione
con l’Università degli studi di Urbino – Facoltà di scienze matematiche,
fisiche e naturali.
Queste
poche righe di presentazione nel contesto generale del volume
non servono a molto quindi il mio consiglio è quello di
saltarle senza pensarci su un attimo, ma allora per chi le scrivo?
Esse sono indirizzate soprattutto a quelle persone strane che non si
accontentano di leggere quello che è riportato nel libro ma sono un
pò più curiose e vogliono conoscere anche i retroscena tutti i
come e anche i perché. Allora per questi lettori, debbo premettere
che il volume è il risultato di tanti piccoli fatti concatenati tra
loro che hanno reso possibile a me cagliese da troppo tempo lontano
dalla mia città, e spesso in giro per il mondo ad inseguire la
Ricerca dall’Algeria al Marocco, dalla Giordania alla Siria, dal
Libano alla Romania e ad essere inseguito dal tempo che passa troppo
velocemente, di occuparmi negli ultimi anni del secolo passato del
Ponte Tre Archi e più in generale della Flaminia romana. Io sono
solo un geologo che a più riprese si è trovato ad interessarsi di
archeologia per problemi connessi alla conservazione ed alla tutela
del patrimonio culturale, avendo la fortuna di partecipare a
ricerche internazionali condotte in siti molto importanti quali
Petra in Giordania ed Ebla in Siria. Ma il Ponte Tre Archi mi ha
catturato con lo stesso fascino di questi siti noti in tutto il
mondo, perché in fondo quello che un ricercatore vuol trovare in
ogni lavoro che affronta è la soluzione di un mistero, il fascino
delle cose sconosciute, cercare di svelare un segreto. Certo c’è
poi anche la parte tecnica, intervenire su di un manufatto per
preservarlo da rischi di degrado e consegnarlo alle generazioni
future è altrettanto importante e in ogni caso ci fa sentire utili.
Questo aspetto è stato ampiamente riportato in questo volume che
nasce anche come testimonianza della mia attività didattica che dal
1983 svolgo presso la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e
Naturali dell’Università di Urbino “Carlo Bo”. Infatti come
relatore della tesi di laurea di Simone Magi, ho seguito con grande
interesse le indagini che hanno riguardato gli altri siti della
Flaminia romana riportati in questo volume e soprattutto ritengo di
grande interesse le ricerche bibliografiche sulle metodologie della
Geoarcheologia che sempre più frequentemente portano geologi
e geomorfologi ad essere fisicamente presenti e dare il loro
contributo di conoscenze sul luogo dello scavo. Questa parte
introduttiva del volume è fondamentale per comprendere le
motivazioni che sempre più spesso portano geologi, geomorfologi,
petrografi, geochimici ad interessarsi di archeologia. Un altro
aspetto rilevante di questa pubblicazione è quello legato alle
indagini petrografiche e mineralogiche che molte informazioni ci
hanno fornito sui materiali utilizzati nelle costruzioni. In questo
settore preziose sono state le conoscenze di Roberto Franchi, mio
inseparabile amico in quasi tutte le ricerche svolte
e nelle esperienze di vita. Poche volte vissute negli agi di
Amman, Damasco o Aqaba, ma più spesso sprofondate nei disagi di
Gerusalemme, del Golan, del Wadi Araba, della Valle del Giordano e
dell’Eufrate, lungo le rive del Mar Morto o nel deserto del Wadi
Rum. La nostra ormai
decennale collaborazione in qualche modo è consegnata anche alle
pagine di questo volume. Determinante anche la collaborazione con
Piergiacomo Beer che in questo studio ha portato le conoscenze
relative ad un settore molto importante delle scienze geologiche: la
geologia applicata. Sono stati proprio i suoi calcoli che hanno
permesso in definitiva di mettere in sicurezza il Ponte Tre Archi e
hanno fatto nascere tra noi una grande stima professionale ed una
consolidata amicizia. Un ringraziamento va naturalmente a Leonardo
Polonara, conosciuto tanto tempo fa, sui banchi dell’università,
dove è nata un’amicizia che continua ancora. Nell’intervento
effettuato sul Ponte Tre Archi è sempre stato il suggeritore ed il
censore, con lui molto spesso ho discusso e mi sono confrontato ma
debbo riconoscere che le sue osservazioni sono risultate
sempre importanti, solo lui riesce a elaborare idee
rivoluzionarie e tramutarle in progetti operativi. Infatti è stato
suo il suggerimento di mettere in sicurezza il Ponte Tre Archi
asportando il detrito che lo ricopriva e portando le acque a
defluire come avveniva al tempo dei romani. Una idea che è stata
poi realizzata con le conoscenze tecniche di molti e soprattutto
approvata della Soprintendenza delle Marche e dal responsabile Paolo
Quiri, un attento e discreto controllore dei lavori svolti, anche a
lui va il mio ringraziamento. Impossibile non ricordare anche
l’Impresa di Domenico Cancellieri che ha eseguito i lavori con
grande professionalità, e tutti i gli addetti ai lavori che con il
loro entusiasmo riuscivano quasi a cancellare la fatica quotidiana.
Per me è anche un grande
piacere avere come coautore Simone
Magi che è stato uno studente capace ed interessato, che con grande
determinazione una volta laureato ha continuato ad impegnarsi fino a
giungere alla pubblicazione di questo volume.
Voglio anche scusarmi con mia
moglie Rosa Pia e mio figlio Ambrogio se troppe volte ho sottratto a
loro il mio tempo per scappare al cantiere del Ponte Tre Archi in
mezzo a terra e pietre o in qualunque parte del mondo dove mi
portavano le mie ricerche, quasi che queste fossero più importanti
di loro, questo naturalmente non era e non è vero, ma comunque
perdonatemi.
Infine anche se non è usuale
ringraziare l’Editore, credo che in questo caso sia doveroso,
infatti tutti i dati raccolti dai vari ricercatori, il resoconto
delle opere eseguite sul Ponte Tre Archi sarebbero restate chiuse in
qualche cassetto e col tempo dimenticate se la Ernesto Paleani
Editore non avesse avuto il coraggio di pubblicarle e così
consegnarle a futura memoria.
In
ogni libro bello o brutto divertente o noioso credo ci sia comunque
nascosto qualcosa di interessante auguro ai lettori di questo volume
la fortuna di riuscire a scovare dove abbiamo nascosto le cose
migliori.
Elvio
Moretti
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Coordinamento
scientifico ENCICLOPEDIA degli APPENNINI: Alberto
Ferretti
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Responsabile
editoriale: Ernesto
Paleani |
Sommario:
Presentazione
(Elvio Moretti); presentazione (Piergiacomo Beer);
presentazione (Simone Magi)
Geoarcheologia:
metodi e tecniche delle scienze della Terra nella ricerca
archeologica; alcuni principi di geoarcheologia; lo scavo
archeologico; campionamento; analisi tessiturali; analisi
chimiche; analisi mineralogiche; micropedologia.
Il
contesto ambientale del sito archeologico.
Provenienza
dei materiali litoidi; Metodologie analitiche: diffrattometrie
a raggi x; determinazione del carbonato di calcio; analisi
granulometriche; studio in sezione sottile.
Inquadramento
geologico.
Stratigrafia
e geoarcheologia.
Descri-zione
della successione affiorante tra Pontericcioli e Scheggia:
scaglia bianca; scaglia rossa; scaglia variegata; scaglia
cinerea; bisciaro; schlier; marnosa arenacea; arenarie di
Monte Vicino (Tortoniano inf. - Tortoniano medio).
La
geologia e il tracciato della Flaminia romana, Relazioni
esistenti tra gli aspetti geologico-geomorfologici e il
tracciato stradale.
Introduzione
storica, Visione assonometrica dall'alto di un ponte ideale
con nomenclatura esenziale; Nomenclatura degli elementi
principali costituenti un ponte; Opus quadratum; Messa in
opera dei materiali nell'opus quadratum: sollevamento;
accostamento e allineamento; fissaggio dei conci; trattamento
dei paramenti.
Galleria
di Vespasiano; Viadotto di S. Vincenzo;
Chiavicotto tra Acqualagna e Cagli;
Ponte Mallio; Ponte
Grosso; Sostruzione
a Pontericcioli; Ponte Grosso; Ponte tre archi e interventi
per la sua conservazione: ubicazione; intervento; disegno in pianta dell'intervento eseguito sul
ponte tre archi; Località Pontericcioli: verifiche di
stabilità (Piergiacomo Beer); Ponte Voragine.
Discussione
dei dati analitici. Composizione minerologica; Campionamento
dei vari siti archeologici descritti; Studio petrografico in
sezione sottile; Granulometrie; Studio del tracciato della
Flaminia romana tra il Ponte Voragine e Scheggia.
Osservazioni
finali; Bibliografia. |
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