Il territorio della Comunità
Montana del Catria e del Nerone è un patrimonio a
disposizione di chi desidera storia, arte, natura,
cultura ed i sapori autentici dei prodotti della sua
terra.
Serravalle di Carda, nel
comune di Apecchio, è parte centrale in questa
visione della nostra zona. La sua posizione, 750 m.
slm, alle pendici del Monte Nerone, amplia le
possibilità di un contatto molto stretto con la
natura e con tutte quelle attività che ne possono
derivare senza essere tagliati fuori da un programma
più culturale; infatti è a pochi chilometri da
centri più grandi, di maggiore interesse storico
e artistico. Serravalle ed il Monte Nerone
vanno scoperti. La nostra zona è attraversata da
una rete di sentieri ciascuno con particolarità
floristiche e faunistiche come il giglio, l'aquila,
il lupo e tanti altri esemplari.
Storia antica
(Tratto dalla
pubblicazione: Ernesto Paleani, Serravalle di
Carda. Itinerari e confinazioni antiche e Loca
Sanctorum, Cagli, 1997, pp. 7-8.)
Serravalle
di Carda è un luogo ubicato alle pendici del Monte
Nerone tra la Cardamagna e Massa, nel Piano del
Trebbio sovrastante la Valle del Lago.
Il
Nerone è il punto di riferimento storico più
antico per determinare la storia di questo centro
abitato, perché ci riporta alle transumanze di
altura e al culto delle divinità protettrici la
pastorizia. Le tradizioni popolari e la oralità dei
locali hanno mantenuto nei secoli il nome di luoghi
che conservano la loro sacralità pagana
- Miara, Valdara, Lucarara - e dove il culto
cristiano nella sua missionaria evangelizzazione ha
trasformato in centri di culto permanenti.
Pochi
sono i reperti archeologici documentati che possono
certificare la presenza di un insediamento umano che
vada indietro nel tempo, ma quei pochi servono a
testimoniare la presenza di stanziamenti umani che
nel tempo hanno stabilito le proprie radici.
La
testimonianza orale dei locali ricorda che alla fine
degli anni cinquanta, mentre veniva costruita la
strada che conduce al centro Rai
del Monte Nerone, vicino alla punta più alta, un
gruppo di operai trovò una statuetta che era
conservata in una nicchia scavata nella pietra e
sepolta dalla terra. Questa statuetta alta circa
trenta centimetri, di colore scuro, rappresentava un
guerriero, completamente nudo, con il braccio destro
alzato in alto impugnante una lancia che il tempo
aveva ossidato e con il braccio sinistro posto in
avanti piegato per imbracciare lo scudo e con
l’elmo.
Di
nostro interesse è la chiesa di Santa
Maria Assunta attualmente di proprietà della
Confraternità del
SS. Sacramento e del Rosario di cui si ha notizia
dei primi Priori fin dal 1621.
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