FLAMINIA

L'antica Via Flaminia, principale arteria stradale di età romana, oggi rappresentata dalla moderna e omonima Strada Statale 3 che ad essa spesso si sovrappone, fu aperta nel 220 a.C. ad opera del Censore Caio Flaminio (da cui prese il nome) in seguito alla penetrazione romana nel territorio medio-adriatico.

Costruita su preesistenti e primitivi tracciati, l'antica strada che collegava Roma a Rimini attraversando Lazio, Umbria, Marche e Romagna, fu sempre oggetto di assidui interventi di restauro e manutenzione che la resero nel tempo un unicum viario caratterizzato dalla presenza di antichi ponti, gallerie, tagli nella roccia, lastricati, sostruzioni, chiavicotti e cippi miliari. Lungo il percorso vi sono diverse stazioni di sosta, numerosi insediamenti rurali, ville ed aree sepolcrali. Inoltre in alcuni tratti la strada si biforca in più percorsi fino a ricongiungersi. Flaminia, Flamenga, più volte ritroviamo il toponimo distante dall'antico tracciato e questo per evidenziare un diverticulum del percorso principale.

Il progetto in fase di continua evoluzione è quello di rendere fruibile questo percorso attraverso una attenta lettura indicando al visitatore i luoghi ove può andare a verificare - per studio o per curiosità - le emergenze archeologiche. Oltre al tracciato principale sono stati creati dei tracciati secondari, importanti per il collegamento tra un sito e l'altro, definiti diverticoli (diverticulum). 

Per rendere interessante questo percorso - come tutte le altre strade romane - abbiamo verificato l'utilizzo dei veicoli romani, i quali, se non potevano rendere rapidi gli spostamenti così come oggi noi li intendiamo, tuttavia offrivano la possibilità, a coloro che potevano permetterselo sul piano finanziario, di viaggiare nella maniera più comoda.

Tra i carri a quattro ruote possiamo ricordare la raeda, il piientum, la carruca dormitonia, che serviva per i viaggi più lunghi in quanto, oltre ad essere il più veloce e lussuoso, era anche il più comodo perché consentiva ai viaggiatori di distendersi e dormire al coperto, nonché di muoversi in qualsiasi stagione e con ogni genere di tempo, essendo fornita di una copertura in pelle.

 Rappresentazione del carro da viaggio trainato da mule (carpentum) rappresentato nel bronzo coniato in memoria della Augusta Agrippina  

 

 Il plaustrum  era il tipico carro per uso agricolo, mentre il carrus ed il clabuiarìum erano adibiti al trasporto di materiale bellico o di merci.

Si possono, inoltre, ricordare il serracum per i carichi più pesanti, il cisium a due ruote, molto leggero e adatto alla corsa, il carpentum e la lectica, usati in città o nei brevi percorsi, ed, infine, il currus  o carro trionfale.”(Clotilde D’Amato- Claudia M. Vivalda, Le antiche strade romane dalla mostra Roma 16 ottobre 1985-2 marzo 1986 Le vie mercantili tra Mediterraneo e Oriente nel mondo antico, Roma, Paleani, 1985, pp.61-69) .

Rappresentazione del carro da viaggio trainato da mule (carpentum) rappresentato nel bronzo coniato in memoria della Augusta Domitilla.

 

LE STRADE ROMANE: Progetto definitivo del' "Le vie d'Italia"  sono la ricostruzione delle seguenti strade: Flaminia (da Roma a Rimini); Appia (da Roma verso Taranto per l'oriente); Emilia (da Rimini a Piacenza); Cassia (da Roma a Bologna attraverso l'Etruria); Aurelia (da Roma in Liguria lungo il litorale tirrenico); Salaria e Valeria (da Roma fino all'Adriatico). Inoltre la Annia, la Augustea, la Postumia, la Claudia, la Latina, la Traiana e la Popilia.

Non ho escluso le grandi città interne alle vie principali romane, ma dislocate su "diverticoli romani" di primaria importanza. Questi diverticoli e queste città fanno parte del progetto "diverticoli romani" che compare nel sito stradari in home page.

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Ernesto Paleani