ERNESTO PALEANI EDITORE

         


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Ernesto Paleani scrittore

Tecniche investigative nella lotta contra la tratta di essere umani

2010 “Tecniche investigative nella lotta contra la tratta di essere umani eseguite dal Generale Sergio Sorbino, Generale Giacomo Vilardo, Tenente Colonnello Mario Tusa e i loro militi dell’Arma dei Carabinieri e Vito Angelo Cunzolo della Polizia di Stato” (Vita e Conoscenza, 2) di Alma Sejdini (Adelina) di cui ho scritto il prologo e curato il volume con la produzione e cura di un Cdrom musicale sul sociale "Fiori violentati" per Maurizio Tancredi.

 

 

Dalla mia prefazione al libro:
Dopo tanti anni esce il secondo volume della Collana editoriale “Vita e Conoscenza” creata con una impronta particolare: pubblicare ricerche sui comportamenti nella vita, applicando una tecnica specifica innovativa.
Era il 1985 e come per caso incontrai in una conferenza a Roma due ricercatori privati, che operavano esternamente ai laboratori di psicologia e psichiatria—Ermelindo Maimone e Fernando Ficoneri—i quali mi proposero di pubblicare un loro lavoro dovuto ad anni di ricerca nel settore dei “comportamenti coscienziali del cervello”. Esulava questo dalla linea editoriale, ma era interessante e molto di più è stato in seguito quando lessi il loro manoscritto: era innovativo, aveva le basi di una ricerca attenta, era importante per lo studioso sia di psicologia che di psichiatria. In verità mi ricordava l’esame che avevo fatto alla Facoltà di Giurisprudenza alla Università “La Sapienza” a Roma sulla psicologia nel settore penale. I ricordi di Cesare Lombroso, della ricerca degli aspetti psicosomatici, le capacità intellettive nel mondo della delinquenza e delle organizzazioni malavitose.
Non a caso quindi anche questa pubblicazione che deriva da una mia ricerca autonoma, nata nel 2006, quando avevo lo studio e la bibloteca in Palazzo Ubaldini ad Apecchio. In quell’anno durante l’attività del nostro “Centro internazionale di studi geocartografici storici” laboratorio di ricerca iscritto al MIUR Ministero Istruzione Università Ricerca, uno dei compiti era inviare email per divulgare il Centro e rispondere alle migliaia che ogni mese arrivavano di tutte le tipologia, da quelle prettamente scientifiche, alla pubblicità ed un giorno…
Un giorno arrivò una email in inglese di una ragazza russa che descriveva la propria vita e si proponeva per una amicizia “epistolare virtuale”. Come facevo con tutti risposi descrivendo a mia volta in breve la mia vita senza approfondire subito i particolari, ma delineando in particolare la mia attività lavorativa. Da quel momento non sapevo di essere entrato in una “banca dati in un server” che avrebbe scatenato una miriade di altri messaggi similari ma con nominativi diversi. Curioso ed attratto anche dal tipo di nuovo mondo che non conoscevo — qui la curiosità della ricerca — incominciai a rispondere a tutte le email, pur questo comportando del tempo. Con alcune ragazze approfondendo la conoscenza avevo notato che la tipologia di impostazione di lettera era quasi identica ed anche le stesse storie che sembravano tratte da un manuale preimpostato. Ad ogni email le ragazze alle-gavano una loro immagine. Dopo due mesi di corrispondenza in particolare con una russa, incominciarono le prime lamentele che la sua “vita era difficile, che i genitori erano senza lavoro, che lei non aveva lavoro” e che quindi “aveva la necessità di andare via dalla Russia e venire in Italia per lavoro”. Fin qui nulla potevo immaginare che dietro tutto questo vi era una “agenzia specializzata a creare finti incontri allo scopo di chiedere denaro”. Per la mia natura di ricercatore continuai la corrispondenza senza però mai ad accennare alla mia certa disponibilità di mandare denaro atto a far venire la ragazza in Italia. C’era qualcosa che non mi convinceva. La fortuna volle che le migliaia di immagini che avevo visionato nel sito rbrides.com riapparsero in alcune email derivanti da altri siti internet. Qui scatto in me la indagine di verificare la autenticità delle email e da chi erano inviate. In un “tag” di uno di questi siti notai internamente alla pagina della struttura del linguaggio in “html” che vi era un collegamento con un sito che ancora non avevo mai visto e che si collegava ad una immagine in “jpeg”: era una banca dati di immagini di ragazze, fatte da studi professionali e sicuramente erano i “books” che le fotomodelle fanno per la richiesta di lavoro o le agenzie chiedono per inserirle nei siti degli “incontri”. Erano migliaia e migliaia, ma la
mia pazienza ed indagando sul nominativo mi apparsero le immagini della ragazza con cui avevo la corrispondenza. Ma anche con altri nomi...e qui allora approfondii la situazione ed incominciai a creare una “trappola” alla ragazza ed anche ad altre che erano apparse in questo sito. Ero disposto a questo punto di approfondire la mia indagine creando un elenco di siti esteri che offrivano corrispondenze con ragazze...e qui ancora un’altra sorpresa...quelle immagini erano ripetute in altri siti similari e detenuti tutti da un gruppo russo che si chiama “Anastasia”, collegato a tour sessuali con la vendita anche di Dvd per scegliere le tagazze di ogni luogo nel mondo.
Per me questo mi fece venire in mente di incominciare a scrivere un libro con il mio pseudonimo “Letters from internet”. Feci scattare la trappola! Scrissi alla ragazza che ero disposto ad inviare denaro per farla venire in Italia e cercargli un lavoro onesto per la sua dignità e farle studiare l’italiano per inserirsi nella nostra società. Ma volevo anche sentire se era solo una “ragazza virtuale” oppure “reale”. E qui l’altra scoperta molto interessante… mentre ero in studio alla preparazione di una “mostra cartografica” mi chiamò la “ragazza virtuale” con un perfetto inglese, tanto che ebbi delle difficoltà inizialmente a colloquiare… le chiesi di mandarmi un sms per tenerci in contatto ed un numero dove potevo chiamarla… e subito dopo mi appar-
se il numero sul display del cellulare…
Feci subito la ricerca in un sito specializzato in telefonia, ricercando questo numero o frazione di esso, per risalire alla fonte del gestore telefonico e quindi sapere l’origine del numero.
Facendo questa ricerca scoprii che il numero derivava da una serie di numeri che andavano in progressione e quindi la dichiarazione che chiamava da un suo cellulare era falsa.
Mi misi allora d’accordo con la mia banca che avrei inviato del denaro all’estero e se mi potevano poi rintracciare chi avesse ritirato il denaro. Quando comunicai che inviavo il denaro per il visto del passaporto e le varie autorizzazioni per il viaggio, la ragazza mi disse che poteva andare a ritirare il denaro una sua amica… e qui l’imbroglio! Ebbi il sospetto che il riferimento della persona indicata era la stessa organizzazione che truffava le “persone via internet”. Avendo per un periodo lavorato per una consulenza con delle società importanti di Mosca Le feci la rivelazione che conoscevo un “personaggio importante” che poteva aiutarla ad accelerare le pratiche e che avevo inviato il denaro come da lei richiesto nel luogo e alla persona che aveva indicato.
Sapevo che la persona indicata “importante e legata al ministero della Difesa russo” avrebbe almeno fatto pensare la organizzazione prima di andare a ritirare il denaro… perché questa era la prova della truffa e scattava subito la denuncia alla nostra “Polizia Postale”, ai “Carabinieri” e quindi alle strutture della “Polizia russa”. Il denaro dopo un mese non fu mai ritirato!
Da questo momento avevo motivi di approfondire la mia indagine e capire meglio quali erano le nuove “truffe internet” nel mondo degli “incontri virtuali”… nel mondo della prostituzione internet, nelle organizzazioni malavitose che pubblicamente offrono ragazze a pagamento con tour per la scelta e quello che ancora è più grave siti di “escort” che si propongono alla mercede del migliore offerente.
In quel periodo nel 2008 ascoltando una trasmissione su Canale 5 a “Mattino Cinque” condotto dalla Barbara D’Urso sentii la testimonianza di una ragazza albanese che aveva subito violenze inaudite e che era da anni volontaria ad aiutare prostitute ad uscire dalla rete delle organizzazioni malavitose italiane ed estere.
Questo che raccontava già conoscevo dopo ormai aver approfondito la mia indagine per il libro ed in quel momento era la persona giusta nel momento giusto, essendo testimone diretta. Andando sulle sue pagine internet scoprii le testimonianze sulla Compagnia di Tricarico, di quello che aveva fatto e quante ragazze erano state salvate dalla rete criminale. Ed avendo anche chiesto un lavoro in televisione, gli scrissi chiedendo se poteva lavorare da me per un breve periodo fino a quando non avesse trovato un lavoro definitivo.
Era aprile del 2008 ! Adelina venne a lavorare da me come addetta all’ufficio stampa e comunicazione esterna con un contratto part-time. Qui scoprii un personaggio unico, dedito al volontariato, semplice ed umile anche se aveva già pubblicato due libri ed era stata in televisione in moltissimi programmi. Adelina tutto quello che guadagnava lo spendeva per telefonare ad aiutare le ragazze e quasi niente per lei stessa, essendo venuta con due buste di panni ad Apecchio. Ragazza provata dalla vita che tutti dovrebbero seguire, come esempio, per essersi ribellata da schiava del sesso a volontaria collaborando con l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato e tutte le organizzazioni di investigazione atte ad eliminare la rete delle organizzazioni malavitose.
Da qui nasce questa pubblicazione. Tre anni di lavoro! Una ricerca dei comportamenti della vita applicando le “tecniche investigative”. Ma il percorso di questa pubblicazione non era finito
qui. Adelina mi propose di conoscere un cantante di San Marco  in Lamis che avevo scritto delle canzoni su di lei e il problema della prostituzione coatta. Mi colpirono molto le parole della canzone “ La storia di una vita” del Cdrom “Fiori violentati” che si associava molto bene con la pubblicazione: l’arte della scrittura con l’arte della musica.
Quand’ero nel grembo non mi chiedevo
navigavo e non sapevo
ma ad un tratto spuntai e nel mondo mi trovai
tutto sembrò dolce
come il latte che bevevo e il giorno che vedevo…
RIT:…
O dolce vita ,o dolce vita
questa è la storia di una vita).…
L’adolescenza era per me una vera scienza
una nuova esperienza.
La gioventù una vera schiavitù
fatta di padroni,di soldi e di TV
RIT…
Si nasce soli
si vive soli
si cresce soli
e… si muore soli.
Il tempo passò e la mia vita trascinò
infine di tutta questa naia
la natura mi offrì la vecchiaia
aspettando la morte,aspettando la morte
la morte, si…la morte.
E poi vivrò,e poi vivrò
e poi vivrò….. e un” Angelo” diventerò.

Era nata un opera completa!
Un ringraziamento personale ad Adelina, a Maurizio, ai Generali Vilardo e Sorbino, al Tenente Colonnello Mario Tusa e alla moglie di Vito Angelo Cunzolo che hanno resa quest’opera realizzabile!

Biblioteche lettura del testo:

Biblioteca comunale Monsignor Germano Liberati - Montegiorgio - FM
Biblioteca e Musei Oliveriani - Pesaro - PU

Ernesto Paleani:



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