ERNESTO PALEANI EDITORE

         


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Ernesto Paleani scrittore

Frontone Itinerari e confinazioni antiche

1999 Frontone Itinerari e confinazioni antiche Raccolta di studi sui beni culturali ed ambientali vol. 8.

 

 

In questo ultimo ventennio una miriade di microstudi stanno alimentando lo sviluppo per la scrittura di una nuova storia, in alcuni casi ancora troppo legata ad interessi localistici ed in altri innovativa, ma per la maggior parte delle volte assente e troppo elaborata per il vasto pubblico che ha sete di sapere. Importanti edizioni universitarie ed artistiche pubblicazioni sponsorizzate da banche ed enti il più delle volte sono sconosciute agli studiosi, se non divulgate nei giusti canali bibliografici.

A questo si aggiunga che archivi ecclesiastici, fondi comunali, biblioteche ed archivi privati rappresentano l’altro settore che non potendo essere consultato crea dei vuoti nella conoscenza e nel caso in cui questo non avvenga, la maggior parte delle volte molti autori plagiano, quanto già è stato scritto, ma non pubblicato o addirittura trascrivono male testi greci e latini.

Un importante ed antico fondo di documenti imperniato sulle attività nei secoli degli abitanti di Paravento e di Frontone per lavorare le risorse offerte dal Monte Catria e dall’Acuto è stato da me scoperto nell’archivio storico della Chiesa e scomparsa Abbadia di S. Michele Arcangelo di Paravento. La storia della Abbadia era già stata tracciata da alcuni parroci e le controversie per il diritto al pascolo ed al taglio della legna erano state raccolte in migliaia di fogli sciolti che rappresentano i contratti, le testimonianze, le affide, gli impegni economici utili alla ricostruzione di una prima definizione dei confini che nei secoli hanno diviso questi territori. La lettura dei toponimi scomparsi mi hanno dato un importante sostegno per delineare le antiche strade, quelle strade che già più di duemila anni fa erano percorse dagli uomini di Frontone per sopravvivere lavorando la terra, allevando il bestiame e tagliando la legna dei boschi. Tutto questo grazie al Catria ed all’Acuto che hanno avuto una primaria funzione sacrale per gli Umbri ed i Romani e per quei monaci prima benedettini, poi avellaniti che nel periodo cristiano sono stati missionari per la divulgazione della parola di Cristo.

La storia di Frontone vive nei quattro elementi che danno vita alla vita: terra, aria, acqua, fuoco,.

La Montagna è terra bagnata dalle acque dei ruscelli che generano quanto occorra al sostentamento primario e nella quale nascono i boschi e la vegetazione, che producono l’aria che respiriamo e con il loro taglio alimentano il fuoco, produttore di vapore che rigenera acqua.

Una dedica speciale vorrei farla al fratello di mio nonno Ernesto Paleani, Don Giovanni che con la sua dedizione fu il Pievano della chiesa di S. Savino dal 1890 al 1917, e in questo luogo nell’antichità era stato fondato un insediamento Umbro nel vocabolo Trebbio e dal quale si risaliva per la via sacra verso l’ara di Frontone, dove il Frontac - il sacerdote che interpreta i fulmini - dava i suoi responsi traendo le sue divinazioni dal Catria.

Un ringraziamento per aver avuto l’occasione di consultare il fondo parrocchiale di S. Maria Assunta di Frontone a Don Ferdinando Radicchi; un saluto cordiale a Mario Bocchi che con la sua amicizia da oltre dieci anni scambiamo le nostre opinioni su l’Abbate Frontone, di cui nulla si sa di preciso e di cui una valida ricerca è stata improntata dallo stesso Bocchi; un ringraziamento a Don Gabriele, parroco della pieve di S. Stefano di Acquaviva e S. Michele Arcangelo di Paravento, che mi ha permesso di in-ventariare e consultare l’archivio parrocchiale comprendente il fondo antico dell’Abbadia e il fondo relativo ai rapporti degli Uomini di Paravento e di Frontone in causa con il Collegio Germanico di Roma e la Badia di S. Croce di Fonte Avellana relativamente ai diritti di uso della Montagna del Catria e dell’Acuto.

Questa pubblicazione rientra nella serie dei volumi che commentano il tracciato che veniva percorso da Cagli fino a Sassoferrato, nella parte della Montagna opposta al percorso della strada consolare Flaminia.

Il Catria, gli itinerari e le confinazioni antiche saranno l’argomento generale, lumeggiato dalla vecchie e nuove scoperte archeologiche in un ambiente millenario circondato da luoghi di culto pagani e cristiani.

Frontone verrà esaminata nei minimi particolari archeologici in base alla restituzione di reperti che vanno dal XII sec. a. C. fino al II d.C. inquadrando l’area a confine tra l’attuale Umbria e Marche; in questo ambito viene creata una ipotetica pianta di percorsi tracciando le prime vie di transumanza nel periodo preromano o paleumbro (collegamento tra le valli del Cesano, Cinisco con il Catria e la valle del Candigliano e Metauro con il Nerone) fino a delineare i percorsi nel periodo romano, la Via sacra longobardorum per giungere nel Gargano al Santuario di S. Michele Arcangelo e nel basso medioevo la strada di Corgnaletum che congiungeva Cagli con Serra S. Abbondio.

Delineate le strade verranno stabiliti i confini del Castrum Frontoni e del suo luogo di culto dedicato alla S. Maria Assunta nel succedersi di varie epoche, tramite la ricostruzione dei termini tra territori limitrofi e l’uso ripetitivo nel tempo di toponimi.

Biblioteche lettura del testo:

Biblioteca Tecnico Scientifica Biomedica - Centro di Ateneo di Documentazione - Polo Montedago - Università Politecnica delle Marche - Ancona - AN
Biblioteca Egidiana - Tolentino - MC
Polo culturale di Eccellenza - Cagli - PU
Biblioteca e Musei Oliveriani - Pesaro - PU
Biblioteca comunale G. Anselmi - Cantiano - PU

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