ERNESTO PALEANI EDITORE

         


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Ernesto Paleani scrittore

Cagli. Itinerari interni antichi alla Via Publica Flaminia da Cagli verso Frontone

1999 Cagli. Itinerari interni antichi alla Via Publica Flaminia da Cagli verso Frontone Raccolta di studi sui beni culturali ed ambientali vol. 8.

 

 

La storia insegna! La storia nella tradizione classica segue un complesso intreccio di riferimenti tramandati o attraverso documenti od oggetti che, gli uni legati agli altri, tessono la lunga tela di Penelope. Con l’avvento di nuove notizie o di dati, il più delle volte visibili ma nascosti all’attento indagatore, la tela viene disfatta e nuovamente tessuta con altri colori ed altri motivi.
L’intento di queste pubblicazioni , che tutte hanno una unica trama, è creare la base per esporre e dimostrare che non solo le grandi strade - vedi Flaminia - erano l’unico percorso utile alle popolazioni, ma anche quella miriade di sentieri e vie interne, che hanno alimentato la crescita delle gens che la storia ricorda.
Grandi personaggi hanno sempre aleggiato nelle aule, ma dove sono nel nostro ricordo quelle tribù e quelle famiglie che hanno lasciato traccie nel nostro territorio?
Dove è la tribù Clustumina? Dove i possedimenti imperiali, dove i “pagi” e i “vici” in cui vivevano gli agricoltori, i pastori, gli schiavi e i liberti?
Perché le chiese cristiane sono sparse nell’entroterra con una proficua frequenza? Dov’è l’iniziale patrimonio di S. Pietro? Quali sono le norme giuridiche che regolavano queste popolazioni?
Ecco le risposte che voglio dare e non solo in questa mostra, ma anche in quelle che seguiranno con l’appoggio di due grandi filoni di cultura: il diritto e la geografia.
Leggendo le norme che regolavano i popoli, leggendo e commentando i nomi dei luoghi, si può delineare la storia nel nostro territorio.
L’archeologia, materia basata su rinvenimenti certi e non su teorie “fantasiose”, potrà in seguito verificare quanto ho sviluppato, avendo percorso fisicamente questi luoghi e odorato ed ascoltato nell’aria rumori e suoni che si trasmettono nel tempo.
Siculo Flacco agrimensore vissuto tra il I e II sec. d.C. descrive la classificazione delle strade: “ accanto alle grandi arterie costruite a spese dello stato per collegare centri o zone importanti da un punto di vista economico o militare, troviamo tutta una serie di vie secondarie nate dalla necessità contingente di unire tra loro, o con l’asse principale, i centri minori o i nuclei sparsi per la campagna, per cui la rete stradale di una determinata zona è l’insieme di assi viari legati tra loro da ben definiti rapporti gerarchici” .
Da questa descrizione è stata progettata una mostra che identifichi l’esistenza di un diverticulum che da Cagli (Valle di Flavio -Ponte Taverna - Mutatio) attraversando il territorio costeggi le vallate sotto il Catria passando ad Acquaviva, Paravento, Frontone, Serra S. Abbondio per nuovamente diramarsi da un lato - in direzione di Fonte Avellana - verso Pascelupo e Scheggia sulla Via Flaminia e dall’altro verso il borgo di Sassoferrato e Sentinum.
Un ringraziamento sentito al Presidente della Comunità montana del Catria e del Nerone Martino Panico e l’assessore alla cultura Domenico Papi, i quali mi hanno pazientemente ascoltato ed appoggiato nella esposizione di questa mia ricerca concedendomi il patrocinio. Un ringraziamento ad Anna Liberati, direttore del Museo della civiltà romana di Roma, che mi ha concesso la riproduzione della carruca dormitoria romana e la ricostruzione della sezione di una via lastricata romana; a padre Stefano Trojani e all’Istituto internazionale di studi Piceni di Sassoferrato che da oltre un trentennio sono attenti osservatori della cultura e assidui sostenitori; al Comune di Sassoferrato in persona del suo Sindaco Antonio Righi che mi ha dato in uso i locali per esporre la mostra; a Don Gabriele Bongarzoni, parroco della pieve di S. Stefano di Acquaviva e di S. Michele Arcangelo di Paravento, che mi ha concesso la facoltà di consultare e riordinare l’archivio della Chiesa di S. Michele; a Don Ferdinando Radicchi, parroco di Frontone, che mi ha fatto consultare l’importante archivio di Frontone, conservato in ottimo stato; a Don Elpidio Torri che mi ha concesso di esporre la mostra nell’atrio del Palazzo dell’ex Seminario con l’assistenza dell’Atrium e dell’Unilit; ad Ottaviano Paleani, economo dell’ex Seminario a cui dedico questa pubblicazione.

Biblioteche lettura del testo:

Biblioteca Tecnico Scientifica Biomedica - Centro di Ateneo di Documentazione - Polo Montedago - Università Politecnica delle Marche - Ancona - AN
Biblioteca Egidiana - Tolentino - MC
Biblioteca e Musei Oliveriani - Pesaro - PU

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