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Ernesto Paleani scrittore

Leonardo da Vinci. Lucrezia Crivelli. Iconografia ed iconologia. Indagine e ricerca

2023 Leonardo da Vinci. Lucrezia Crivelli. Iconografia ed iconologia. Indagine e ricerca (Attorno all’arte, vol. 40) Cagli 2023.  ISBN 978-88-7658-251-6.

 

 

Su specifico incarico di ricerca e di studio ho approfondito l’indagine su di un dipinto conservato in un caveau bancario in Svizzera e così denominato: “Lucrezia Crivelli”.

Nel 1495 Ludovico Sforza, detto il Moro, granduca di Milano, commissionò a Leonardo di dipingere «L'Ultima Cena» e il «Ritratto di Lucrezia Crivelli» che era succeduta come amante a Cecilia Gallerani, il cui ritratto noto come «Dama con l'ermellino» fu dipinto da Leonardo intorno al 1489-1490, subito dopo che Il Moro era stato insignito dell'alta onorificenza dell'«Ordine dell'Ermellino» dal re di Napoli. Nel suo ritratto, Gallerani tiene in grembo un ermellino (Leonardo usò spesso tale simbolismo nel suo lavoro).

Intorno al 1495 Cecilia sposò il conte Bergamini e Lucrezia divenne la nuova favorita del Moro da cui le venne commissionato il ritratto con il simbolo del «crivello» (da cui la crusca non cade perché tiene unita, a differenza della farina che tende a disgregarsi. Un disegno preparatorio del setaccio si trova nel suo famoso taccuino conservato a Parigi e il motto recita «Non cado perché resto unita» concetto del tema dell'unione.

In Lombardia il setaccio si chiama anche Crivello e il Cognome di Lucrezia era Crivelli.

Nel luglio del 1497, sei mesi dopo la morte della moglie di parto, quando «L'Ultima Cena» era appena terminata, la vita di Ludovico il Moro fu devastata e disposto a cedere alla sua concubina la proprietà del Lago di Como e Maggiore e influenzò la sua superstizione di un'unione triste, raffigurata anche nel simbolo dell'angolo superiore sinistro del ritratto. Lo schizzo rappresenta un innesto al contrario, ramo dopo ramo, che non tiene ed è destinato a sfaldarsi, allusione alla separazione da Lucrezia Crivelli e dallo Sforza. Nel 1497 Leonardo sostituì il precedente simbolo del crivello con questo. Alla fine, Lucrezia si trasferì nella sua proprietà sul lago di Como con il suo ritratto.

Il dipinto descritto quale “Ritratto di Donna in Profilo - Ritratto di Lucrezia Crivelli”, opera eseguita dal Maestro Leonardo da Vinci, è stato oggetto nel tempo di analisi e perizie da parte dei massimi esperti a livello internazionale o anche planetario, come, in particolare, il Prof. Carlo Pedretti, che in più occasioni, in oltre trent'anni, ha avuto modo di affermare e confermare l’autenticità del dipinto.

Le misure del dipinto, realizzato su carta pergamenata riportata su tavola lignea, sono di cm. 34,7 X 54,1, anche se indicate / pubblicate, con usuale arrotondamento, pure museale, in cm. 35 x 55.

Il dipinto, per conto del proprietario, è depositato in Svizzera.

Sulla proprietà del dipinto, sulle corrette dimensioni, sul vincolo e sul deposito viene fornita attestazione notarile, recante anche apostilla ai sensi della Convenzione dell'Aja e, pertanto, utilizzabile a livello internazionale.

Riportiamo di seguito, distinguendo in singoli punti e per singoli allegati a questa relazione, le notizie principali sull'opera d'arte.

1)    Il primo esperto a certificare che il dipinto in questione è attribuibile a Leonardo da Vinci fu il Prof. Adolfo Venturi in data 19/05/1933.

Si precisa che Adolfo Venturi (Modena, 4 settembre 1856 – Santa Margherita Ligure, 10 giugno 1941) è stato uno storico dell'arte e accademico italiano. Può essere considerato il fondatore della disciplina storico-artistica a livello universitario in Italia, nonché esperto di Leonardo fra i massimi a livello mondiale della prima metà del secolo scorso. Si sottolinea che, valutando sulla base di reperto radiografico, attribuì il dipinto in epigrafe "senza alcun dubbio" a Leonardo.

2)    Più tardi, con perizia asseverata presso il Tribunale di Milano (all'epoca Pretura di Milano) in data 19/01/1952, ad attribuire l'opera d'arte che ci occupa a Leonardo da Vinci fu il Prof. Ugo Ferrero, già Direttore dell’importantissima (a livello non solo nazionale) Accademia di Brera, riportando fra l'altro integralmente nella sua perizia (fra virgolette) quella del Prof. Adolfo Venturi. Quale ulteriore e significativo apporto storico / documentale uniamo pure la reperita prima pagina originale della perizia del Prof. Adolfo Venturi, redatta su carta intestata “Senato del Regno”.

3)    L’opera venne studiata e periziata in più occasioni dal Prof. Carlo Pedretti (Casalecchio di Reno 6/01/1928 – Lamporecchio 5/01/2018), riconosciuto a livello mondiale massimo esperto di Leonardo, oltre che fra i massimi del Rinascimento Italiano. Si sottolinea che il Prof. Pedretti è stato per molti anni titolare della Cattedra di “Studi Vinciani” presso la California University - Los Angeles, nonché Direttore della Fondazione Hammer – statunitense- per gli studi sullo stesso genio mondiale da Vinci.

La prima attribuzione del "Ritratto di donna in profilo" a Leonardo da Vinci da parte del Prof. Carlo Pedretti si ebbe a cavallo fra gli anni 1983 / 1984, allorquando analisi chimiche effettuate dalla Dott.ssa Pinin Barcilon Brambilla (già restauratrice de "L'ultima cena"), su incarico dello stesso Prof. Pedretti, portarono alla scoperta che i pigmenti di colore del "Ritratto di donna in profilo" sono comuni a quelli del testè citato celeberrimo affresco. Di tanto è data attestazione anche in diverse pubblicazioni di carattere storico / scientifico: una per tutte, a mero titolo d'esempio, il volume intitolato "Fra Rinascimento, Manierismo e Realtà", edizioni Giunti - Barbera 1984, pag. 17 e segg., oltre che anche nella parte finale di tale pubblicazione scientifica.

Ciò evidenziò:

a) la certezza dell'attribuzione del dipinto a Leonardo, che utilizzò, per l'affresco e contemporaneamente per il dipinto che ci occupa, "colori" di sua invenzione / elaborazione, tenuti segreti, ovvero anche senza mai avvalersi di suoi allievi per l'esecuzione dell'affresco;

b)  il fatto che, in conseguenza di quanto sub a), l'opera è da ritenersi attribuibile esclusivamente a Leonardo da Vinci;

Ad ulteriore supporto documentale dell'attribuzione del dipinto che ci occupa a Leonardo da Vinci sussistono varie lettere peritali del prof. Carlo Pedretti: ne alleghiamo 3, particolarmente significative, rispettivamente redatte negli anni 2006, e, in copia autentica, negli anni  2010 e 2014.

4)    Si precisa che l’opera d'arte in argomento è stata finora esposta soltanto una volta. La mostra in questione, universale per le opere di Leonardo da Vinci, fu tenuta a Speyer (Germania) nel 1995 e al “Ritratto di donna in profilo” , ritratto di Lucrezia Crivelli, fu dato enorme risalto dalla stampa, anche non specializzata, risalto enormemente maggiore rispetto agli spazi (anche in senso "fisico") riservati a tutte le altre opere di Leonardo ("Gioconda" compresa, che ottenne circa 25 citazioni) : ben 120 risultano gli articoli che la trattarono, per i quali alleghiamo, a titolo esemplificativo, la prima pagina assoluta nazionale del tedesco “Die Welt” e articolo di grande rilievo storico / scientifico dello studioso Pier Paolo Mendogni (recentemente scomparso),  pubblicato in data 4/8/1995 in prima pagina "Cultura" della Gazzetta di Parma.

Invitiamo alla attenta lettura di quest'ultimo, ben illustrativo dell'opera, dei suoi principali riferimenti storici e di dettagli storico / tecnici attestanti la paternità di Leonardo.

Il Prof. Carlo Pedretti anche per quella specifica occasione predispose relazione, quale scheda da inserire nel catalogo della mostra, nella quale confermò, fra l'altro, l’autenticità dell’opera. Ne alleghiamo sub 8 l'originale versione in lingua inglese, che poi, ai fini del catalogo, fu tradotta in lingua tedesca.

Alla mostra di Speyer parteciparono tutti i più grandi studiosi d'arte e i giornalisti più accreditati dell'epoca, a disposizione dei quali furono anche riservate giornate di lavoro per il più accurato esame di tutta la documentazione concernente le opere esposte: nessuna critica o benché minima riserva fu espressa sul “Ritratto di donna in profilo”, ritratto di Lucrezia Crivelli, da tanti significativamente definita “The Lady of Speyer”.

Sul Ritratto di donna in profilo si espresse pure del tutto positivamente in pubblicazioni anche da lei curate (ad esempio nel Catalogue Exhibition Speyer, The Speyer Lady) Nathalie Guttmann.

5)    Fu invece il Prof. Martino Oberto, studioso e restauratore anch'egli di fama internazionale (anche negli U.S.A.), ad occuparsi della relazione radiografica dell’opera su richiesta del Prof. Carlo Pedretti, evidenziando, fra l'altro, l’impiego della “graticolatura”.

Lo stesso Prof. Oberto eseguì poi la scrostatura della ridipintura effettuata (come in tanti altri casi) per la salvaguardia del dipinto (all. 11 e 11 bis, recante autentica notarile) e, nel marzo 1995, certificò l’ottima condizione conservativa dell’opera in vista della Mostra di Speyer.

6) In voluminosa relazione scientifica effettuata in base a nuovi accertamenti spettrografici eseguiti in data 17/02/2020 dalla DIAR di Modena -accreditata, fra gli altri, presso il Ministero dei Beni Culturali della Repubblica italiana e presso l'Università di Modena e Reggio Emilia- sono emerse alcune indicazioni di particolare rilievo, fra le quali, in particolare, evidenziamo quanto segue:

6.1) Caratteristiche e datazione dell'opera.

La craquelure originaria emersa dopo la pulitura sulla fronte e sulla guancia è caratterizzata da cretto fine e fitto, che è tipico delle pitture italiane a cavallo del XV e XVI secolo e lascia propendere come tecnica pittorica all'uso della tempera grassa.

Le caratteristiche del cretto formatosi sulla carta pergamenata escludono la possibilità di un cretto "giovane" o artefatto.

6.2) Comparazioni con altre opere di Leonardo.

È possibile affiancare la pittura oggetto di studio con la tecnica esecutiva del Cenacolo vinciano, dove si riscontra lo stesso procedimento pittorico anche nell'uso della tempera grassa.

Pigmenti a base rameica (sia verde che azzurro) sono ampiamente usati nella Monna Lisa e nella Sant'Anna oggi al Louvre. Appare comunque chiaro che la base di esecuzione tecnica è comune per le opere analizzate.

Il disegno base della pittura che ci occupa può essere facilmente confrontato con uno studio di donna in profilo, disegno/studio facente parte della collezione Windsor.

6.3) Il simbolo / firma nella parte superiore del dipinto.

Il disegno del simbolo che appare nel lato superiore può essere confrontato con uno schizzo del maestro da Vinci che appare in suo taccuino di studi conservato in Francia.

6.4) I supporti scientifici e le perizie già in precedenza acquisiti trovano ulteriori positive conferme in questi nuovi accertamenti eseguiti con quanto di meglio nella tecnologia fotografica/scientifica oggi esistente.

7. Il dipinto che ci occupa è in Svizzera da epoca antecedente al 1939; sullo stesso non sussistono vincoli in favore dello Stato italiano, come da dichiarazione in data 19.01.1988 del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali e da lettera (recante autentica) del prof. Carlo Pedretti in data 02/01/1988.

Si precisa comunque che l'opera d'arte è stata oggetto di dichiarazione alle autorità fiscali italiane (cd. “Voluntary”) nel 2015.

 

Per la trascrizione delle fonti si rispetta normalmente l'ortografia dei testi, con le seguenti avvertenze dettate dalla scienza vigente: a) la punteggiatura è normalizzata; b) normalizzati sono altresì tutti i fenomeni dovuti a scriptio continua; c) la/ e la y sono rese i; d) si distingue la v e la u; e) le maiuscole sono riservate ai nomi propri ed ai casi in cui le richieda l'ortografia moderna; f) le abbreviazione sono state sciolte - ad eccezione di etc. (et cetera) - senza ricorrere all'uso delle parentesi tonde; g) le parentesi quadre [ ] indicano integrazione; h) la barra obliqua / significa la fine della linea di scrittura; i) la sigla ST sta per signum tabellionis; 1) ogni documento è preceduto dalla data cronica e topica e da un brevissimo regesto che riassume l'argomento del testo latino o volgare che segue.

La mia conclusione è che l’opera è di mano di Leonardo da Vinci e può essere datata 1497.

Inoltre, personalmente mi è stato notificato:

The Art Loss Register, 22nd March 2023 ALR Ref. S00227732

Profile of young woman - "Lucrezia Crivelli"

We certify that this item has not, to the best of our knowledge, been registered as stolen or missing on our database nor has a claimant reported this item to us as a loss between 1933 and 1945. It should, however, be noted that: not every loss or theft is reported to us, but our database includes Interpol and other Police losses which have been circulated; our database does not contain information on illegally exported or excavated artefacts unless they have been reported to us; and we do not have details of all items confiscated, looted or subjected to a forced seizure or forced sale between 1933 and 1945.

Julian Radcliffe

Chairman, The Art Loss Register

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