Presentazione

Nel lontano 1982 a Piobbico presso la Chiesa di S. Maria in Val d’Abisso, in una giornata d’estate, incontrai il Card. Pietro Palazzini. Ero preoccupato, perché non sapevo come iniziare la mia presentazione, pur avendo portato il primo libro che avevo scritto nel 1981 sulla storia archeologica di Cagli. Quando fui alla sua presenza, guardandolo negli occhi, mi sentii subito tranquillizato. E da quel momento iniziò un percorso di scambi di idee e di frequentazione a casa sua in Roma a Via Proba Petronia, sul progetto di modificare, ampliare e correggere le opere del fratello Giuseppe Palazzini[1], morto l’anno precedente (14 novembre 1981).

Attualmente il manoscritto del Card. P. Palazzini ( erano state predisposte due bozze per la stampa: la prima fu composta negli anni ottanta presso una tipografia a Tivoli in via Empolitana; poi fu ripresa e corretta negli anni novanta presso una tipografia a Genzano nei Castelli romani) – in mio possesso – è stato dopo la sua morte suddiviso in due tomi: il primo la stesura del testo degli autori fino alla morte del Cardinale ed il secondo (di prossima pubblicazione) il mio intervento con gli aggiornamenti bibliografici, fotografici e cartografici con allegato un Cdrom per una lettura cartografica degli insediamenti.

Il desidero del Cardinale era che fosse stampato anche dopo la sua morte.

Nella prima edizione Giuseppe Palazzini aveva pubblicato distintamente Le chiese di Cagli (estratto da “Apollinaris” a. 1968, Roma 1969) e Pievi e parrocchie del Cagliese (Roma 1968)[2] di cui faceva parte anche la precedente pubblicazione del 1964 Le chiese di Piobbico [3]. Come riportava P. Palazzini: «Qui le due opere sono ripubblicate insieme.

Tra la 1a e questa 2a edizione si sono avute notevoli mutazioni fino alla perdita dell’autonomia diocesana.

Con decreto della Congregazione per i Vescovi del 29 marzo 1984 la parrocchia di S. Martino di Apecchio è stata dismembrata da Città di Castello ed unita a Cagli: AAS 76 (1984) pp. 910-913, n.II.

Con decreto della stessa Congregazione del 30 settembre 1986: le diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola venivano erette ad unica diocesi con residenza del Vescovo a Fano: AAS 79 (1987) 701-704 (de plena dioecesium unione).

Con decreto vescovile del 15 settembre 1986 si ebbe una ristrutturazione radicale delle parrocchie dell’ex-diocesi di Cagli.».

Con P. Palazzini fu anche impostato il piano dell’opera cercando di mantenere l’edizione originale del fratello, ma con aggiunte importanti che comportassero una radicale rivisitazione della storia ecclesiastica di un territorio ampio che comprende i Comuni attuali di Apecchio, Cagli, Frontone, Pergola e Piobbico.

Va precisato che l’attuale opera non è una duplicazione di quelle precedenti ma una totale modificazione.

La maggiore difficoltà è stata quella di definire il cammino delle origini del cristianesimo in questo territorio.[4] Le fonti giuridiche romane e le indicazioni dei primi Papi hanno dato un valido contributo per inquadrare la figura del Vescovo in sede o senza sede, delle pievi, delle parrocchie. I miei continui incontri con il Cardinale all’epoca e poi le visitazioni e consultazioni nella Biblioteca Vaticana mi hanno illuminato per delineare una cronologia dei primi Vescovi della Diocesi, rimettendo in discussione la figura di Greciano e del Concilio di Rimini del 359. Un grande apporto mi fu dato da Currado Curradi per la nascita delle pievi e da Corrado Leonardi per gli insediamenti cristiani nel Montefeltro. Giancarlo Susini conosciuto a Sestino nella costituzione del museo archeologico statale mi indicò un percorso che poi ho seguito sempre: i luoghi di culto pagani vengono sempre sostituiti da quelli cristiani.[5] Maria, Pietro, Paolo, Stefano sono i primi nomi di dedicazioni che troviamo indicati e vengono sempre ubicati in luoghi di culto già utilizzati. Un esempio è Santa Maria Assunta in Naro dove restauri della chiesa, condotti dalla Soprintendenza di Ancona, hanno messo in luce l’origine bizantina della chiesa ed è stato ritrovata l’impianto precedente alla abbazia benedettina nell’area del territorio del Municipio di Pitinum Mergens[6]. Tra il Municipio, la sua distruzione ed il Cristianesimo vi è un collegamento importante un periodo di cinque secoli. Si è abituati a definire periodi per secoli, date importanti a cavallo di secoli, ma così si perde la cognizione del reale tempo. Il tempo storico deve essere compattato e studiato per brevi periodi considerando il percorso di una Comunità in una definita area geografica. Se prendiamo questo come esempio come è possibile che Greciano nel 359 sia stato un Vescovo di Cagli. Il territorio di Cagli era tra quello di Pitinum Mergens ed Iguvium; il vicus, ancora non determinato, non aveva nessun potere amministrativo e quindi non vi era alcun interesse ad ubicare la sede del Vescovo. Solo con la scomparsa di Pitinum Mergens nasce l’interesse di dare al territorio una sede religiosa amministrativa, e Cagli solo nel 721 ha due Vescovi di cui si hanno certi i dati: Donato e Passivo I.

Gli storici verificando gli elenchi dei documenti relativi a Fonte Avellana avevano sempre individuato le chiese nel territorio di Cagli, ma non era mai stato preso in considerazione che altri territori per eredità o donazioni precedenti potevano avere il controllo di proprietà esterne ad essi.

Un territorio in particolare - quello di Senigallia - aveva ereditato dall’Esarcato [7] e dalla Pentapoli [8] parte di quei beni che erano confluiti agli arcivescovi di Ravenna tra il VI e IX secolo.

I beni di S. Severo in Classe, difatti, avevano una vasta estensione non solo nella propria area, ma anche in quella di altri territori, che a loro volta avevano ereditato dalle possessioni precedenti.

Nel caso di Senigallia la sua Diocesi nell’XI secolo oltre ai possedimenti nell’area urbana, aveva la “Massa della Chiesa di Ravenna” (detta “Massa Senigalliese”) tra Ostra e Senigallia; la “Massa di S. Maria Ategiano”, a sud-ovest di Ostra; la “Massa Merularia” che si estendeva tra Serra de’ Conti, Belvedere ed Ostra e altre aree limitrofe.

Le parrocchie rimaste oggi  fanno parte della “Vicaria 5 Cagli” e solo 12 sono della Diocesi più antica: S. Maria Assunta (Cagli); S. Pier Damiani (Cagli); S. Cuore (Pianello); S. Maria ad Neves (Tarugo); S. Cristoforo (Secchiano); S. Maria Assunta (Abbadia di Naro); S. Pietro in Massa (Pianello); S. Severo (Smirra); B. Vergine del Rosario (Acquaviva); Cuore Immacolato di Maria (Frontone); S. Bartolomeo Apostolo (Drogo); S. Maria Assunta (Serravalle). Vi è inoltre nella Vicaria di Cagli anche S. Martino[9] (Apecchio) dismembrata da Città di Castello.

Il Cristianesimo avrà la sua divulgazione nel territorio, ma sempre rimarrà in questa area lo spirito della romanità e gli usi che ancora fino ad oggi sono insiti nella popolazione.

Per la stesura di quest’opera devo ringraziare le mie tre guide spirituali: mio padre l’avv. Francesco Paleani che mi ha forgiato ponendo sempre in primo piano la difesa ed i diritti della persona; il Card. Pietro Palazzini che mi ha indicato la giusta strada nei corridoi vaticani alla ricerca dei documenti che la storia ci ha tramandato; il prof. Francesco Bonasera Finzi che mi ha educato a leggere il territorio e ricostruire il passato ormai scomparso.



[1] In fondo alla pubblicazione vengono allegati documenti di corrispondenza avuta con il Card. P. Palazzini e Ernesto Paleani; e parti del manoscritto del Cardinale.

[2] Edizione originale della Tipografia Editrice M. Pisani (Isola del Liri) con imprimatur Sorae, die 15 maj 1968, = Blasius Musto Episcopus Aquini Sorae et Pontiscurvi, anno 1968.

[3] Le chiese di Piobbico, Roma 1964, pp. 1-86; 2a ediz. Roma 1980.

[4] G. Buroni, I Monasteri Benedettini del Metauro nell’Archidiocesi di Urbino, in “St. Picena”, XV, 1940, p.17.

[5] L. Mercando - L. Brecciaroli Taborelli - G. Paci, Forme d’insediamento nel territorio marchigiano in età romana: ricerca preliminare, in AA.VV., Società romana e produzione schiavistica, I Bari, 1981, p. 328, n.85; V. Purcaro, in “Picus”, I, 1981, pp. 223-226.

[6] Di “Pitino Mergente” ricordiamo una vasta bibliografia e riportiamo alla pubblicazione E. Paleani, Itinerari interni alla via Flaminia (Raccolta di studi sui beni culturali ed ambientali, 3) Cagli 19982;  E. Paleani, Cagli. Itinerari, confinazioni antiche e luoghi di culto interni alla Via Flaminia da Cagli verso Frontone (Raccolta di studi sui beni culturali ed ambientali, 8) Cagli 19992.

[7] C. Diehl, Etudes sur l’administration byzantine dans l’Esarchat de Ravenne (568-751), (Bibliothèque des françaises d’Athènes et de Rome, fasc. 53), Paris, 1888; A. Guillou, Régionalisme et indépendance dans l’empire byzantin au VIIe siècle. L’exemple de l’Exarchat et de la Pentapole d’Italie (Istituto storico Italiano per il Medio Evo. Studi storici, fasc. 75-76), Roma, 1969.

[8] A. Vasina, Possessi ecclesiastici ravennati nella Pentapoli durante il medioevo, “Studi Romagnoli”, XVIII, 1967, ed. 1969, pp. 333-367; N. Alfieri, La Pentapoli bizantina d’Italia, “Corsi di cultura sull’arte ravennate e bizantina”, Ravenna, 1973, pp. 7-18.

[9] Decreto della Congregazione per i Vescovi del 29 marzo 1984 la parrocchia di S. Martino di Apecchio viene unita a Cagli: AAS 76 (1984) pp. 910-913, n.II.

 

                                                                  L’Editore

 

 

Pag.

Prefazione (Ernesto Paleani)                                                                            

5

 

 

 

CAPITOLO PRIMO

Vita di Mons. Giuseppe Palazzini (di Pietro Palazzini)

Mons. Giuseppe Palazzini (1910-1981)

15

 

 

 

CAPITOLO SECONDO

Scritti di Mons. Giuseppe Palazzini (di Pietro Palazzini)

I -

Opere

29

II -

Articoli sparsi                                                                               

31

III -

Articoli nell’Enciclopedia Cattolica

35

IV -

Articoli nel “Dizionario di Teologia morale”

diretto da: Card. F. Roberti e Card. Pietro Palazzini

36

 

 

 

CAPITOLO TERZO

Vita del Card. Pietro Palazzini (di Ernesto Paleani)

Card. Pietro Palazzini (1912-2000)

41

 

 

CAPITOLO QUARTO

 

Scritti del Cardinale Pietro Palazzini (di Ernesto Paleani)

I -

Opere                                                                               

45

II -

Opere varie

48

CAPITOLO QUINTO

 

Introduzione di Giuseppe Palazzini dal libro

Le pievi e parrocchie nel cagliese” (Roma, 1968)

 

49

 

 

 

CAPITOLO SESTO

 

Le parrocchie di Cagli città

 

1-

La Cattedrale

59

2-

La seconda Parrocchia urbana (dal 1785 al 1986) :

S. Bartolomeo

 

103

3-

Parrocchia urbana di S. Pier Damiani (di P. Palazzini)

111

 

Chiesa di S. Geronzio

111

 

 

 

CAPITOLO SETTIMO

 

Le pievi

 

1-

S. Apollinare di Molleone

115

2-

S. Bartolomeo di Drogo

(oggi dei SS. Bartolomeo e Vincenzo in Drogo)

 

119

3-

S. Ercolano di Fenigli di Pergola

125

4-

S. Fiorano di Pietrafitta

135

5-

S. Paterniano in Maltaro

139

6-

S. Savino

145

7-

SS. Simone e Giuda di Acinelli

149

8-

S. Stefano di Acquaviva De Figarola

(oggi della B. Vergine del Rosario in Acquaviva)

 

155

9-

SS. Vincenzo ed Anastasio di Montepaganuccio

161

 

 

 

CAPITOLO OTTAVO

 

Le parrocchie

 

1-

S. Angelo in Maiano

167

2-

S. Ansovino

173

3-

S. Barbara in Venzano

179

4-

S. Cristoforo della Carda

183

5-

S. Cristoforo in Isola

191

6-

S. Cristoforo di Montegherardo

195

7-

S. Cuore di Gesù di Pianello

201

8-

S. Donato dei Pecorari

203

9-

SS. Gervasio e Protasio di Sanguineto

213

10-

S. Giovanni Battista decollato di Montevarco

217

11-

S. Giovanni in Offaga

221

12-

S. Lorenzo di Carda o della Colombaia

225

13-

S. Lorenzo di Roccaleonella

229

14-

S. Maria ad Nives di Tarugo

241

15-

S. Maria Assunta di Frontone

(oggi Cuore Immacolato di Maria in Frontone)

 

247

16-

S. Maria Assunta in Naro

263

17-

S. Maria Assunta di Serravalle

271

18-

Divin Redentore a Valdara

277

19-

S. Maria in Val d’Abisso

279

20-

S. Martino di Castellonesto

295

21-

S. Martino di Montepaganuccio

301

22-

S. Michele Arcangelo di Cerreto

305

23-

S. Michele Arcangelo di Paravento o Sortecchio

307

24-

SS. Nicolò e Cristoforo di Secchiano

307

25-

S. Pietro di Massa

323

26-

SS. Quirico e Giulitta di Pievarella

329

27-

S. Severo di Smirra

335

28-

S. Silvestro di Montescatto

341

29-

S. Venanzio in S. Maria delle Stelle di Montemartello

345

30-

S. Vitale di Castiglione dei Siccardi

351

 

 

 

 

Documenti

355