 "Atlantis.
            Indagine
            bibliografica dalle fonti di Platone fino agli scrittori moderni e le
            ipotetiche ricostruzioni cartografiche"
 
               "Atlantis.
            Indagine
            bibliografica dalle fonti di Platone fino agli scrittori moderni e le
            ipotetiche ricostruzioni cartografiche"
              a cura di
            Ernesto Paleani.. 
Diodoro Siculo
            nel suo testo Biblioteca storica
            descrive Atlante e le Colonne d'Eracle:
             
            III,
            60 « Dopo la morte di Iperione, narra il mito, il regno fu
            
diviso
            tra i figli di Urano, i più famosi dei quali erano Atlante
            
e
            Crono. Di costoro, Atlante ricevette come sua parte le
            
regioni
            sulla costa dell'oceano, e non solo diede il nome di
            
Atlanti
            ai suoi popoli, ma chiamò anche Atlante la
            
montagna
            più grande di quella terra. Dicono inoltre che egli
            
perfezionò
            la scienza dell'astrologia e fu il primo a far
            
conoscere
            all'umanità la dottrina della sfera; e fu per
            
questa
            ragione che si credette che tutto il cielo venisse
            
sorretto
            sulle spalle da Atlante....
            
Atlante,
            racconta poi il mito, ebbe anche sette figlie, che
            
vengono
            chiamate insieme Atlantidi dal nome del padre, ma
            
i
            cui nomi erano Maia, Elettra, Taigete, Sterope, Merope,
            
Alcione
            e l'ultima Celeno. Queste figlie giacquero con gli eroi
            
e
            gli dèi più famosi, e divennero così le antenate della
            
maggior
            parte dela razza umana... Queste figlie erano
            
inoltre
            famose per la loro castità, e dopo la morte ebbero
            
onori
            immortali tra gli uomini, che le collocarono nei cieli e
            
chiamarono
            Pleiadi...»
            
 
            
V,
            19 « Ma ora che abbiamo discusso ciò che riguarda le
            
isole
            situate entro le Colonne d'Eracle, parleremo di quelle
            
che
            stanno nell'oceano. Perché lontano, oltre la Libia, sta
            
un'isola
            di considerevole grandezza, e situata com'era
            
nell'oceano,
            dista dalla Libia diversi giorni di viaggio verso
            
occidente.
            La sua terra è feconda, molto montuosa, ma vi è
            
una
            grande pianura di grande bellezza. Vi scorrono fiumi
            
navigabili
            che sono usati per l'irrigazione, e l'isola ha molti
            
giardini
            ricchi d'alberi d'ogni varietà, ed orti numerosi,
            
attraversati
            da corsi d'acqua dolce; e vi sono ville private
            
lussuose,
            e nei giardini sono state costruite in mezzo ai fiori
            
case
            per i banchetti, e lì gli abitanti trascorrono il tempo
            
durante
            l'estate... Vi si possono anche cacciare bestie feroci
            
ed
            animali selvatici d'ogni specie...
            
E
            in generale il clima dell'isola è così mite che produce in
            
abbondanza,
            i frutti degli alberi ed altre messi stagionali,
            
così
            che, per la sia eccezionale felicità si direbbe che
            
quell'isola
            è dimora degli dèi e non degli uomini.»
            
             
            
            
              
              
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